Assodata l’importanza e assimilato il concetto di quanto sia rilevante stringere il rapporto con la natura anche dentro casa, per combattere l’inquinamento indoor e godere del giusto contributo di illuminazione e ventilazione naturali, si arriva alla parte pratica. Come farlo? Come perseguire l’obiettivo? Quali metodi usare per tutelare il nostro benessere?
Lo strumento principale, in questo caso, è il progetto. Progetto architettonico, inteso nel senso più vasto del termine, perché deve considerare tanto la composizione degli spazi dentro casa, quindi la disposizione degli ambienti e la connessione fra loro, quanto l’organizzazione dell’involucro strutturale, quindi la scansione fra le aperture, quanto – non ultimo – il dimensionamento e la tipologia degli impianti avendo come punto di arrivo il benessere abitativo.
Per semplificare, sono essenzialmente tre i principi di progettazione – collegati ad altrettanti “elementi naturali” – da mettere in atto per aprire la casa alla natura.

La prima vede come protagonista la luce: più vie d’accesso si riescono a dare alla luce naturale, maggiore sarà il benessere dentro casa.
Fondamentale, quindi, il ruolo delle finestre, che dovranno essere dimensionate in modo corretto – anche superando quanto dettato dalle normative – per far sì che gli ambienti ricevano il maggior apporto di luce possibile e per il maggior numero di ore durante il giorno.
Da considerare, per raggiungere l’obiettivo, non solo le “classiche” finestre a parete, ma anche le finestre per tetto.

Il secondo principio progettuale è legato alla ventilazione, cercando di favorire quella naturale: l’aria che arriva da fuori è l’alleato migliore per combattere l’inquinamento indoor, come ricordano le ricerche dichiarando che l’aria respirata dentro casa è fino a cinque volte più inquinata di quella proveniente da spazi aperti.
Ancora una volta, a favorire la ventilazione naturale sono le finestre, meglio se posizionate fra pareti verticali e tetto, perché capaci – proprio grazie alla varietà geometrica – di incentivare la circolazione di aria.

La terza soluzione progettuale per stringere il contatto con la natura è, stavolta, di farla entrare “visivamente”: spazio agli affacci, ai panorami, alle viste verso l’esterno.
Se si ha la fortuna di abitare in un contesto paesaggistico verde, il gioco è fatto.

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